XXXII Congresso nazionale dell’ANM
Bari, 23-24-25 ottobre
Si è aperto il 23 ottobre a Bari, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il XXXII Congresso nazionale dell’ANM "Giustizia, economia, tutela dei diritti – Il ruolo del giudice nella società che cambia".
Il Congresso si è proposto di riaffermare la modernità del modello costituzionale della giurisdizione e della magistratura, anche nella sua relazione con le altre istituzioni e con l’economia, a fronte di orientamenti che mettono in discussione il ruolo della funzione giudiziaria e le condizioni del suo esercizio, che sollevano la questione della sostenibilità dei provvedimenti e del costo della tutela dei diritti e che vorrebbero che il giudice prevedesse l’impatto delle sue decisioni sull’economia.
La crisi economica, il mutare delle realtà sociali, la varietà delle fonti sovranazionali, la pericolosità crescente dei fenomeni criminali, il grave deficit nell’etica pubblica sono tutti fattori che richiamano il valore collettivo della giurisdizione e la rilevanza della funzione di garanzia del giudice. Riprendendo le parole di Rosario Livatino, pronunciate durante la conferenza “Il ruolo del giudice nella società che cambia”, titolo rievocato in questo Congresso, «la magistratura, per restare ancora fedele al dovere costituzionale di fedeltà alla legge, altro non cerca, anche per evitare ondeggiamenti, incertezze ed ulteriori ingiusti rimproveri, che di poter disporre di dettati normativi coerenti, chiari, sicuramente intelligibili». Deve invece rilevarsi troppo spesso l’inadeguatezza della legislazione e dell’azione dell’autorità amministrativa.
Il Congresso, i cui lavori sono proseguiti il 24 e il 25 ottobre, è stato poi l’occasione per ribadire la centralità del governo autonomo della magistratura, presidio dell’indipendenza, dell’autonomia e dell’imparzialità della giurisdizione, e l’importanza della sua funzione di tutela, che va difesa contro ogni tentativo di riforma teso a comprimerla. Nel solco del processo di autoriforma, sono state comunque proposte soluzioni a quei nodi critici che rischiano di minare la fiducia nel sistema.
Nella stessa direzione si è mossa la sessione del Congresso dedicata alla qualità della giustizia che, con particolare riguardo al profilo della durata ragionevole del processo, incide sulla crescita e sulla competitività di uno Stato moderno. Buona organizzazione, condizioni di lavoro decorose, dotazione di risorse e strumenti adeguati sono le premesse necessarie di una giustizia efficiente.
Efficacia della giurisdizione significa però anche riforme frutto di un progetto organico e strutturale, di cui ancora si avverte la mancanza. Anche per questo, il XXXII Congresso si è concluso con un confronto a tutto campo con le altre componenti della società nel segno di quel dialogo ragionevole e costruttivo di cui avrebbe bisogno una stagione di serie riforme.